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8 L'album "The Ramones"

Il primo album, The Ramones, venne registrato nel febbraio del 1976 in poco più di due settimane; venne presentato nel mese di aprile dello stesso anno e nel corso della prima settimana vendette più di cinquemila copie. Comprendeva già molti dei loro pezzi forti, come Blitzkrieg Bop, Beat On The Brat e
Judy Is A Punk, brani ormai leggendari e scolpiti nella memoria di tutti coloro i quali ne avevano ormai piene le scatole di suite e pezzi cervellotici. Era il 'vero album' della New York dell'epoca.
Curioso è il fatto che relativamente al costo dell'album si trovano notizie diverse. Secondo alcune fonti, l'album costò seimila dollari, o poco più; secondo altri, l'album costò seicento dollari. Danny Fields:

Realizzarlo costò seicento dollari. I preliminari erano già stati tutti completati, perciò l'album non fu altro che il proclama (...) Si erano inventati da soli e probabilmente avrebbero fatto comunque l'album con seicento dollari.
L'album fece la gioia dei formalisti; il missaggio era semplice, ma indovinato: un ritmo di batteria minimale (su ambedue i canali) forniva la struttura di base per i testi, cantati mangiando le parole (al centro); il basso scandiva sia la melodia, sia le impercettibili variazioni del ritmo (a sinistra) ed il suono della chitarra (a destra) non era altro che una distorta trama ritmica. Disse il critico musicale Jon Savage:

The Ramones suona ora grottescamente primitivo: allora risultò brutale e discriminante. Dopo averlo ascoltato, tutto il resto semprava incredibilmente lento.
E nella Discografia in appendice alla sua opera sul punk, commenta:

Al momento della sua pubblicazione, nell'aprile del 1976, il primo album dei Ramones fu strabiliante. Rimane uno dei pochi dischi che abbiano cambiato irreversibilmente il pop, ma tutti i primi tre album del gruppo sono determinanti. Dopo di che c'è l'immortalità.
Le recensioni furono molto buone, ma a parte l'impatto iniziale, le vendite non risultarono proprio clamorose e a causa della reputazione della band molti promoter erano ancora riluttanti ad organizzare concerti per loro. L'impatto fu molto più grande in Inghilterra, dove l'album raggiunse il numero uno delle classifiche di vendita dei dischi di importazione, anche grazie ai passaggi regolari sullo show serale di Radio 1 di John Peel. Un critico inglese li salutò come «I salvatori del rock 'n' roll».

A New York la fama del gruppo si consolidò anche grazie ai frequanti passaggi radiofonici di un giovane DJ alle prime armi, quel Rodney Bingenheimer che nel suo 'Rodney on the ROQ' li ospiterà con grande successo.