HomeI Ramones e l'ItaliaIl Fans Club italiano e la fanzine Rockaway Beach
Il Fans Club italiano e la fanzine Rockaway Beach

Come tutte le band che si rispettino, anche i Ramones possono godere di un vasto seguito di fans. Anche se il gruppo non è più attivo, resta sempre operativo il Fan Club Ufficiale, il 1*2*3*4 Fan Club, raggiungibile attraverso le pagine web gestite da Arturo Vega, all'indirizzo www.officialramones.com.

Ma quando i Fast Four erano ancora in attività, l'Italia poteva vantare un fan club nazionale? Si, grazie all'opera di alcuni valorosi sostenitori del gruppo.


Paolo di Gaetano con Dee Dee a Milano nell'ottobre del 1987
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Nel numero speciale di 'Metallic-KO' dedicato ai Ramones è presente un intervento di Paolo Di Gaetano che ricostruisce le tappe che hanno segnato la storia del Fan Club Italiano. Ripercorriamole con l'aiuto dell'autore.

Il Fan Club Italiano dei Ramones nasce nel 1982 da una coraggiosa idea di Oscar, un ragazzo di Udine che volle tentare un primo censimento a mezzo annuncio su 'Ciao 2001'. Le risposte non furono numericamente troppo incoraggianti, sia per la scarsa cultura del fan club che c'era all'epoca, sia per la comprensibile diffidenza verso un'organizzazione autarchica e priva di un minimo di ufficialità. A questo occorre aggiungere anche il fatto che i Ramones stavano attraversando il loro primo ed unico periodo di crisi post-Spector e gran parte della critica si era affrettata a pronunciare il de profundis.

Nel 1984 Oscar passa il testimone a Paolo Di Gaetano che prende talmente seriamente l'impegno da sentirsi 'più importante dello stesso presidente degli Stati Uniti'. Passata l'euforia iniziale, Di Gaetano si rende conto di aver ereditato una grande responsabilità e prende coscienza del fatto che l'obiettivo principale deve essere quello di far decollare l'associazione, più simile ad una setta di carbonari che ad un fan club. Per far questo, Di

Maurizio Nodari con Dee Dee a Dusseldorf nel giugno del 1988
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Gaetano si avvale della preziosa collaborazione di Maurizio Nodari, che finirà per avere un ruolo di primissimo piano nella fanzina 'Rockaway Beach'.

Nel frattempo i Ramones escono dal tunnel, pubblicano due album come 'Too Tough To Die' ed 'Animal Boy' e la critica ricomincia a prestar loro una certa attenzione. Il gruppo ritorna in Europa per una serie di concerti che decreatano la fine della crisi; dal 24 al 27 febbraio 1985 compresi i Ramones inanellano quattro 'sold out' consecutivi al Lyceum di Londra. Le cose iniziano a girare bene e nel mese di maggio del 1986 i due concerti previsti all'Hammersmith di Londra diventano tre a causa della grande richiesta di biglietti. Di Gaetano parte per Londra con l'intento di contattare il gruppo, ma per sua stessa ammissione, la totale inesperienza unita all'emozione di vedere per la prima volta i Ramones dal vivo, gli impediscono di raggiungere i risultati sperati.

Il numero delle adesioni al fan club è in continua crescita, ma la mancanza di contatto diretto con la band si fa sentire. La svolta avviene con il ritorno dei concerti in Italia: data unica al Prego Club di Milano. Di Gaetano:

Prima della serata Maurizio ed il sottoscritto riusciamo a contattare Rick, uno dei tecnici della band, che ci dà le coordinate giuste per incontrare finalmente Monte Melnick (tour manager e nostro punto di riferimento per il futuro) ed i Ramones. Tale incontro avviene all'Hotel Astoria di Milano. Il gruppo si dimostra positivamente colpito dalla nostra accoglienza e dal nostro lavoro (nel frattempo erano già usciti i primi numeri della fanzine 'Rockaway Beach') e ci 'autorizza' a proseguire l'attività con promessa di futura collaborazione
La conoscenza e l'amicizia tra Di Gaetano, Nodari ed i componenti della band e dello stage si sono rafforzati nel corso degli anni, grazie anche ai numerosi tour fatti al seguito del gruppo. Basti ricordare che Di Gaetano e Nodari hanno visto decine e decine di concerti dei Ramones, hanno trascorso il Capodanno 1991 a casa di Marky e nel concerto dell'8 luglio 1991 a Torino il gruppo ha dedicato a Nodari 'Pet Sematary' in occasione del suo compleanno.

Ma torniamo al fan club.

Nel giugno del 1988 i Ramones partecipano ad un festival con gli Stranglers, i Godfathers ed i Seers. Di Gaetano e Nodari decidono di raggiungerli a Dusseldorf, base del Fan Club Tedesco. Durante quella trasferta viene donata ai Ramones una targa con dedica da parte di tutti i fans italiani per la loro attività (la targa si intravede in una delle foto dell'album 'Ramonesmania').

L'evento che ha fatto fare il salto di qualità all'organizzazione guidata da Di Gaetano è stato il tour italiano del 1989: otto concerti nel mese di maggio. Alla fine di quel mese il Fan Club Italiano ha raggiunto le settecento adesioni e la fanzina ha realizzato la tiratura-record di cinquecento copie, interamente vendute. Il ricordo principale di quei giorni è rappresentato dalla giornata trascorsa da alcuni iscritti al club a Venezia in concomitanza con l'unico day-off previsto (diverse immagini sono presenti nel video 'Around The Word' prodotto da Marky Ramone) e dal primo meeting tra band e fans organizzato nel pomeriggio del 10 maggio presso Disfunzioni Musicali a Roma, nel corso del quale i quattro musicisti hanno pazientemente autografato migliaia di dischi e di oggetti vari.

Quali erano i vantaggi che dava il fan club? Essenzialmente, notizie in tempo reale sul gruppo ed ampia disponibilità di merchandising ufficiale. L'iscrizione è sempre stata libera e gratuita e questo è un motivo di soffisfazione particolare per gli organizzatori.

Anche l'acquisto della fanzine non era legato al tesseramento: tra alti e bassi, sono stati pubblicati trentuno numeri. Inizialmente, si occupavano della rivista alcuni ragazzi di Bari particolarmente talentuosi nella grafica e nell'impaginazione, ma le scarsissime risorse finanziarie disponibili erano appena sufficienti per garantire loro un misero rimborso spese. Quando la situazione non è più stata sostenibile, soprattutto a livello morale, la direzione è passata a Maurizio Nodari che è stato responsabile unico sino al 1990, anno in cui 'Rockaway Beach' si è fusa con la fanzine inglese 'Ramones Ramones' curata da Beaux Silvestre, autrice di un lavoro assolutamente unico (tre sono stati i numeri usciti per la versione unica).

Di Gaetano e Nodari organizzavano anche spedizioni al seguito dei tour europei dei Ramones con libere adesioni. Viene ricordato con particolare soddisfazione un pazzesco 'Brain Drain UK Tour' (che ha segnato l'esordio di C.J.), seguito dalla prima all'ultima data, durante il quale i Ramones si sono cimentati persino in una corsa di kart. Ma anche in altre parti del Vecchio Continente il quartetto di New York ha dato il meglio di sè, con svariate puntate in Germania (al 'Bizarre Festival' del 1990 il gruppo era headliner ed ha suonato davanti a circa quarantamila persone), Francia, Austria, Jugoslavia (con concerti davanti a platee oceaniche), Spagna e Svizzera (nel corso del Festival di Leysin del 1991 Di Gaetano ha assistito personalmente ai complimenti fatti da Ian Anderson dei Jethro Tull a Joey!).

Ma sono state le visite in Italia che hanno fornito le maggiori occasioni di contatti extra-professionali con i Ramones. Una prima volta, in un ristorante apero fino a tarda notta dopo un concerto al Rolling Stone di Milano, nel novembre del 1990; nella festa sono rimasti coinvolti anche i camerieri ed i cuochi e la scena di Marky che mette l'autografo sulla pancia nuda del pizzaiolo è degna di un film di Totò! Una seconda volta in un ristorante di Torino, in concomitanza con un day-off e conseguente assoluta libertà da vincoli di orari da rispettare e viaggi da intraprendere. Ed infine una terza volta dopo l'ultimo concerto italiano, quando sono stati visti per la prima volta Johnny e C.J. concedersi un momento di mondanità, partecipando ad un happening in una famosa discoteca di Milano. Di Gaetano:

Avrei voluto fare qualcosa di più per i fans italiani, per ripagarli del loro attaccamento alla band. Purtroppo durante la permanenza in Italia i viaggi tra una città e l'altra sono sempre avvenuti su strada e questo ha comportato il restringimento del tempo libero a disposizione. Va però riconosciuto che i vari membri della band non hanno mai opposto un rifiuto verso tutti coloro i quali chiedevano un autografo od una foto o più semplicemente qualche minuto per scambiare due parole. Segno della riconoscenza e del rispetto reciproco (e questo non solo in Italia, ma ovunque)
L'attività del Fan Club Italiano è terminata alla fine del 1996, in concomitanza con la decisione dei Ramones di ritirarsi dalle scene. A quel punto, anche Di Gaetano ha pensato che fosse arrivata l'ora di farsi da parte. Il suo intervento sul numero speciale di 'Metallic-KO' dedicato ai Ramones termina con una convinzione:

Nonostante tutte le peripezie e gli errori che inevitabilmente si commettono, posso comunque dare un giudizio positivo sul lavoro svolto: sono convinto che i Ramones siano tornati così spesso in Italia negli anni Novanta proprio per la garanzia di un seguito fedele. Ho un unico grande rammarico: non avere mai fatto in modo di organizzare un viaggio per assistere ad un concerto a Buenos Aires; dalle immagini televisive si può largamente intuire che abbiamo mancato un evento davvero unico ed irripetibile. Grazie di nuovo a tutti quelli che sono stati vicini al fan club
Cos'altro aggiungere? Semplicemente, grazie da parte nostra a Paolo Di Gaetano ed a Maurizio Nodari.